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La battaglia del contingente polacco

Il generale Wladyslaw Anders, 51 anni, anticomunista, comandava il contingente polacco. Era nato a Blonie, il paese che da dieci anni è gemellato con Coreno Ausonio.

L'11 maggio 1944 scatta l'offensiva. E' portata avanti dalle divisioni Karpatia e Kresova. I polacchi vanno all'assalto del monte tre volte e tre volte sono respinti.

Al mattino del 12 hanno già perso il 20 per cento degli effettivi. Hanno contro la prima divisione paracadutisti del generale Heinrich, tra i combattenti più duri di Germania. Montecassino domina la valle e i tedeschi difendono da posizione favorevole la loro fortezza diroccata che è oramai Montecassino, dopo il bombardamento americano. Si battono con le mitragliatrici e i mortai e colpiscono i polacchi a centinaia. I cadaveri costellano il campo di battaglia dove spuntano i papaveri a far loro compagnia.

Il 17 gli uomini di Anders ripartono all'attacco della montagna. Aggrediscono la Cresta del fante, scalano la Testa del serpente. La battaglia infuria tutta la notte.
 
Il 18 quota 593 cade. I parà superstiti si sono piegati all'ordine di Kesselring di abbandonare il "loro" monte e di scappare lungo la Casilina.  Il primo a mettere piede sulle macerie è un plotone di ulani del Primo Lancieri Podolski. Trovano un gruppo di tedeschi morenti abbandonati dai compagni. Il terreno è tappezzato di papaveri e di cadaveri.

Il 19 Anders sale fino all'Abbazia per rendere omaggio ai 4.350 polacchi morti o feriti. Oggi molti di essi (1.051) riposano nel cimitero polacco di Cassino. Una lapide dice: «Noi soldati polacchi abbiamo dato le nostre anime a Dio, i nostri corpi all'Italia e i nostri cuori alla Polonia».

Il generale morirà in esilio, a Londra, ma ha voluto che il suo corpo fosse sepolto assieme ai suoi giovani soldati .